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date_range 2021-07-20

PMI, Made in Italy e digitalizzazione

PMI, Made in Italy e digitalizzazione

Ci troviamo a vivere in un’epoca storica senza precedenti, paragonabile a nessun’altra. Il sistema economico e sociale su cui si basa la nostra quotidianità, il nostro modo di relazionarci agli altri, il nostro modo di acquistare e consumare beni, ha vissuto e sta vivendo enormi sconvolgimenti. Il grado di complessità nell’analizzare quello che sta accadendo è molto alto, ed è difficile comprendere esattamente quale sia il futuro che ci attende.

Quello che è certo, però, è che l’emergenza sanitaria ha modificato profondamente le modalità di acquisto e consumo, innescando previsioni di cui i brand devono fare tesoro e grazie alle quali possono adottare soluzioni adatte nel lungo termine.
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(Fonte: Pexels by Edward Jenner)

Made in Italy

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Uno studio della società di consulenza globale Alvarez&Marsal e di Retail Economics, sulle 30 principali catene di distribuzione in sei Paesi europei tra cui l’Italia, rivela che nei prossimi mesi saranno venduti tre-quattro miliardi di euro in più di prodotti Made in Italy, con una contrazione dell’import di quasi il 3,5%. La spiegazione sicuramente si trova nell’impatto della pandemia sul mercato internazionale.
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Le aziende italiane e i fornitori, dopo un primo momento di spaesamento, hanno saputo equipaggiarsi di inventiva e progettare catene di lavoro più intelligenti ed affidabili. Il 43% dei fornitori intervistati nello studio dichiara di voler prediligere una politica di “near-shoring”, riavvicinandosi alle fonti di approvvigionamento, e di “on-shoring”, riportando nei confini nazionali la filiera di produzione, nella sua interezza o almeno in gran parte.
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(Imaginechina via AFP)
Oltre a questi dati, lo studio di Alvarez&Marsal mette in luce anche la direzione ben precisa che stanno sempre di più adottando le imprese verso l’hi-tech, a partire dagli investimenti nella digitalizzazione (77%), fino ad arrivare all’automazione (63%) e all’intelligenza artificiale (23%).
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Piccole e medie imprese digitalizzate

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Sappiamo che in Italia il 92% delle imprese attive è costituito da piccole e medie imprese, in cui sono occupati l’82% degli italiani, dati che si spingono ben oltre la media UE. Esse sono le realtà imprenditoriali portanti del nostro Paese. Ecco perché, a causa del blocco causato dall’emergenza Covid-19 e del conseguente rischio di compromettere il comparto, il pericolo era quello di intaccare un intero sistema economico.
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(Fonte: Freepik by Rawpixel)
Quello che abbiamo visto avvenire e che sta ancora avvenendo è un forte cambiamento in termini di trasformazione digitale. Se da un lato si sta parlando di un trend che stava già investendo il nostro Paese, dall’altro il fattore pandemia ha velocizzato la diffusione e il radicamento di un fenomeno che sicuramente anche negli anni futuri avrà la centralità, anche in vista dei finanziamenti previsti dal Recovery Plan.

Di tutte le piccole e medie aziende in Italia, circa 22 mila, già prima di febbraio, avevano avviato un’attività di e-commerce. Questa scelta si è rivelata poi interessante e vincente, in quanto si sono guadagnate la possibilità di continuare a lavorare, nonostante le limitazioni, non essendo interessate dalle restrizioni dei DPCM.
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(Fonte: Pexels)

Il valore delle piccole e medie imprese

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Nonostante la ridotta dimensione aziendale, il tessuto industriale italiano si conferma oggi estremamente vitale. Tra le PMI si osserva la crescita e lo sviluppo di nuovi soggetti imprenditoriali altamente competitivi e con crescente propensione all’innovazione e all’internazionalizzazione. Il contributo che queste realtà apportano va oltre l’aspetto economico, occupando un posto importante anche nel tessuto culturale e sociale del Paese.

La vera forza delle piccole e medie imprese trainanti il Made in Italy è la vendita di prodotti di nicchia, frutto del saper fare italiano e soprattutto della maestria nel valorizzare l’artigianalità, cercando però sempre di intercettare i movimenti del mercato e i bisogni dei consumatori, innovando continuamente.
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Boxwego e il packaging perfetto per piccoli produttori

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Il cambio generazionale vissuto dallo Scatolificio Girola ha dato vita a Boxwego, la nostra Digital Packaging Factory che nasce per soddisfare le esigenze di quei piccoli produttori che hanno bisogno di un packaging personalizzato dalle piccole tirature. Un packaging in grado di trasmettere il valore del prodotto Made in Italy e valorizzare la sua storia e il lavoro che lo ha portato fino alle mani del cliente.

Boxwego ha intravisto la necessità di innovare e digitalizzare un settore già esistente, che però aveva bisogno di una realtà che facesse un passo avanti verso la personalizzazione e la richiesta di piccoli quantitativi. Questa necessità ha trovato espressione, oltre che nell’adozione delle tecnologie dell’Industria 4.0, in un sito e-commerce dotato di configuratore 3D. In questo modo anche le piccole e medie imprese produttrici di oggetti di qualità possono, in pochi semplici passaggi, accedere ad un packaging pregiato.
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